Amedeo Modigliani

1884

Il 12 Luglio, sabato, nasce Amedeo Modigliani a Livorno in via Roma 38: è l’ultimo di quattro figli (tre maschi e una femmina). Oltre ai genitori e i quattro figli, la famiglia Modigliani è composta dal nonno Isacco Garsin, la nonna (‘nonnine’) Garsin e le zie Laura e Gabriella Garsin.

1895

Amedeo è un bravo allievo. Vuole molto bene al nonno Isacco, assai dotto, che gli parla di scienze, di filosofia, e di arte. Ha per amici futuri artisti e personalità pubbliche (tra gli altri Uberto Mondolfi, poi sindaco di Livorno). Grave pleurite di Amedeo. Inizia gli studi presso il Ginnasio Liceo Classico Niccolini e Guerrazzi.

1898

Seconda pleurite. Amedeo Modigliani decide di diventare pittore e scultore. Si iscrive ad una scuola di Belle arti di Livorno e frequenta assiduamente lo studio di Micheli (allievo del maestro macchiaiolo Fattori). Il fratello di Modigliani, Emanuele, viene imprigionato per la sua attività politica socialista. Modigliani disegna molto e dipinge i suoi primi quadri.

1901

Si ammala di tubercolosi. Soggiorna a Napoli, Capri, Roma e Firenze, accompagnato dalla madre. Scopre l’arte arcaica, l’arte egizia, l’arte inca etc.

1902

Si iscrive alla Scuola libera del Nudo di Firenze, dove frequenta le lezioni di Fattori.

1903

Si iscrive alla Scuola libera del Nudo dell’Istituto di Belle Arti di Venezia; dipinge nello stile impressionista italiano. Visita la Biennale di Venezia e vi scopre le opere di Cézanne e di Van Gogh.

1906

Modigliani si trasferisce a Parigi, dove conosce il “fauvismo” e il periodo blu di Picasso. Espone presso il Salon des Indépendants.

1907/8

Modigliani conosce il Dr. Paul Alexandre, che gli compra diverse tele. Espone cinque quadri tra i quali La juive al Salon des Indépendants.

1908/9

Esegue diversi ritratti del Dr. Alexandre nonché del fratello e del padre. Dipinge anche quadri di grande formato, tra i quali i due del Violoncellista. Si reca a Livorno dove trascorre l’estate ed esegue il ritratto di Bice Boralevi, già allieva della scuola Garsin, che espone al  Salon des Indépendants.

1910

Espone nuovamente al Salon des Indépendants diverse opere, tra cui il Mendicante di Livorno e il Violoncellista, etc. Realizza sculture e bozzetti per le stesse.

1911

Modigliani espone sette sculture nello studio di Souza Cardoso, rue Colonel Combes. Sono sculture in apparenza arcaiche ma, in effetti, molto personali. Di seguito Modigliani cerca di esprimere l’essenza delle cose. Realizza molti bozzetti per le sue sculture.

1912

Dipinge alcuni quadri ad olio, tra i quali il nuovo ritratto del Dr. Alexandre, ma soprattutto scolpisce e prepara bozzetti per le sculture.

1913

Tratta il tema delle cariatidi arrotondate, forse ispirate a Nadelmann. Sogna di costruire colonne d’amore, cattedrali. Si dice che il mercante d’arte Chéron abbia rinchiuso Modigliani in una bottega dove il pittore avrebbe dipinto i suoi celebri nudi coricati. Trascorre l’estate a Livorno, dedicandosi alla scultura. Spedisce una scultura in marmo a Parigi.

1914

Incontra Beatrice Hastings e Paul Guillaume, il quale lo aiuta finanziariamente. Molti rivendicano l’onore di aver presentato la Hastings a Modigliani ma forse la conoscenza avvenne casualmente. L’artista abbandona la scultura. Disegna e dipinge: Beatrice Hastings, i pittori Rivera, Haviland, etc. Conosce numerose personalità delle arti e delle lettere. Cambia continuamente abitazione e risiede per un certo tempo in casa della Hastings.

1916

Esposizioni collettive. Modigliani dipinge in uno stile ‘più realista’ (arrotondato e sferico). Preferisce i colori ocra, bruni e neri. In luglio incontra Zborowski e la sua amica (detta ‘la Zborowska’). Zborowski (poeta polacco che ormai non scrive più e si dedica al commercio di libri e quadri) decide di occuparsi di Modigliani. (A quel tempo Zborowski alloggiava al Sunny Hotel, Bd. Port Royal).

1917

Modigliani dipinge nella casa di Zborowski, rue Joseph Bara 3 (nello stesso alloggio dipinge anche Soutine, mentre Kisling abita nello stesso palazzo). L’artista incontra Jeanne Hébuterne (allieva e modella presso l’Accademia Colarossi). Diventa amico di Lunia Czechowska. Espone nella galleria Berthe Weill cinque nudi: la mostra sarà chiusa dalla polizia per oscenità. Dopo aver abitato in rue Buci, Zborowski lo ospita in diversi studi. Il suo stile si evolve, le forme si allungano, i colori diventano più chiari.

1918

Zborowski affitta l’ultimo studio per Modigliani, in rue de la Grande-Chaumière. Lo stile del pittore volge ad un certo classicismo; i colori diventano ocra chiari, azzurri intensi, terre d’ombra e ocra rosati e i suoi quadri ora sono di grande formato. Nel mese di marzo, Zborowski manda Modigliani (malato di tubercolosi) a Nizza. Vi si trovano anche Survage, Osterlind, Foujita, Cendrars, Soutine, P. Guillaume, Zborowski, Jeanne Hébuterne con sua madre ed altri. Modigliani vive in rue Massena, quindi all’hotel Tarelli, rue de France n. 5, ed un po’ più in là, al n. 13 della stessa via. Jeanne Hébuterne gli dà una figlia, nata venerdì 29 novembre, alla quale viene dato il nome della madre, Jeanne. In questo periodo l’artista dipinge molti bambini, fanciulli, fanciulle, adolescenti, e alcune maternità.

1919

Modigliani si trasferisce a Cagnes, nella villa di Osterlind. Fa visita a Renoir, il quale lo accoglie come un ‘grande pittore’. Il suo stile diventa sempre più allungato, con uno strato di colore sempre più leggero. La sua produzione è considerevole. Il rapporto con Zborowski si fa difficile perché Modigliani pensa che questi lo consideri suo debitore. Il 31 maggio rientra solo a Parigi e si stabilisce in rue de la Grande-Chaumière. Jeanne Hébuterne lo raggiumge il 14 giugno. Il 7 luglio Modigliani si impegna per iscritto, davanti a testimoni che sottoscrivono, a sposare Jeanne (non l’aveva ancora fatto perché, causa la guerra, i documenti non erano pronti). La sua salute peggiora, ma Modigliani riesce ancora a dipingere molti quadri. Espone a Londra, dove ottiene un grande successo di critica.  

1920

Modigliani è costretto a letto il 18 gennaio. Viene portato in ospedale dove muore sabato 24 alle ore 20 per una meningite tubercolare, senza aver ripreso conoscenza. Due giorni dopo, all’alba di lunedì 26 gennaio, Jeanne, incinta di otto mesi, si suicida gettandosi da una finestra dell’appartamento dei suoi genitori al quinto piano del n. 8 bis di rue Amyot, lasciando orfana la piccola Jeanne. Il fratello di Modigliani, Emanuele, telegrafa a Zborowski che prenderà a proprio carico le spese del funerale (i telegrammi si trovano negli archivi). Modigliani viene seppellito nel cimitero di Père-Lachaise; un anno dopo, a richiesta della famiglia Modigliani il corpo di Jeanne verrà deposto nella stessa tomba. La loro figlia, Jeanne, viene richiesta, accolta e riconosciuta dalla famiglia Modigliani a Livorno.