Casa Modigliani

La casa natale Amedeo Modigliani è situata al primo piano di una palazzina in via Roma 38. Conserva intatto il fascino delle dimore della borghesia livornese all’indomani dall’Unità d’Italia. Sulla facciata è posta una lapide in marmo che riporta la seguente iscrizione: “ Qui ebbe in dono vita ingegno virtù il pittore Amedeo Modigliani. Il Municipio di Livorno nel settantacinquesimo della nascita 12 luglio 1959”

Il portone in legno ci immette in un ingresso piastrellato a scacchiera in marmo bianco e nero e due rampe di scale in pietra serena ci conducono alla porta della casa museo. In realtà i Modigliani abitavano tutti i piani della palazzina, avevano anche un incantevole giardino interno sul retro, ma adesso l’unico piano adibito ai visitatori è il primo piano o piano nobile.

Sul corridoio si aprono una serie di porte che immettono in quelli che erano i vari salotti e studioli, per ultimo la cucina, che conserva ancora il lavello in marmo, dove possiamo immaginare sia stato fatto il primo bagnetto ad Amedeo, visto, che è nato proprio su un tavolo di marmo nero, in cucina. I saloni conservano ancora gli antichi pavimenti, le cementine decorate a motivi floreali o geometrici, le porte sono sovrastate da mensole aggettanti, le maniglie sono piccole in ceramica ed ottone, i vetri delle finestre sono sottili ed imperfetti, sui quali si deposita la polvere come a disegnare impronte del passato.

Le persiane sono quelle livornesi, con l’apertura verso l’esterno totale e sono di un bel colore verde persiana; sia le porte che le finestre sono state verniciate con tante mani ormai di smalto lucido. I mobili sono stati scelti dai proprietari con cura in base alla moda del tempo e alle foto della famiglia Modigliani, è stata, perfino, ricostruita una tovaglia in raso damascato color vaniglia, decorata con una frangia identica a quella che troviamo in una foto.

Nelle varie stanze è stato allestito un percorso illustrativo declinato in una serie di pannelli, per ripercorrere la vita di Amedeo. Possiamo così vedere i ritratti di famiglia dei genitori di Amedeo: Eugenie Garsin , del fratello Giuseppe Emanuele, della sorella Margherita, Eugenie che prende il tè in salotto con la figlia, un vero “ritratto di famiglia in un interno”, Amedeo a scuola, con il suo viso paffutello e dolce, la divisa della scuola e il maestro con i baffoni all’Umberto, sembra una foto da libro Cuore, ancora Dedo con la classe nel cortile del Ginnasio Guerrazzi, si riconosce subito per la sua chioma folta e ribelle.

In questa casa la madre Eugenia Garsin Modigliani aveva organizzato una scuola privata di cultura generale e di lingue, presto divenuta la più raffinata scuola della città, frequentata dai giovani delle migliori famiglie livornesi. C’è una pagina del diario della madre, dove Amedeo ha voluto testimoniare personalmente che il giorno dopo il 12 luglio 1897 avrebbe fatto il bar mitzvah, tappa fondamentale per un giovane ebreo. Ci sono alcune foto della bellissima seicentesca Sinagoga di Livorno, ci sono le pagelle del Ginnasio, che riportano i voti di Amedeo nelle varie materie, c’è il documento di iscrizione alla scuola di nudo di Venezia, dove è testimoniato che ormai la famiglia Modigliani si era trasferita in Piazza Magenta. C’è la famosa foto dove un giovanissimo Modigliani abbraccia Fattori, il maestro, per niente intimorito, anzi ha un sorriso franco e spavaldo. Ci sono una serie di foto di Modigliani, che esprimono tutta la sua bellezza classica, ci sono le foto tessera, che fece nello studio Betti di Livorno. In una foto indossa il famoso ed iconico vestito di velluto a coste, che la madre gli fece confezionare da una sarta a Livorno, prima della partenza per Parigi, è un po’ retrò, rispetto alla moda parigina, ma col tempo quel vestito è divenuto un simbolo, ed è stato riproposto anche nei vari film dedicati a Modigliani.

Nello studio della casa vi sono una serie di foto delle opere più importanti di Modigliani: un pannello è dedicato alle sculture, un altro ai famosi nudi, gli altri sono ritratti da Max Jacob, un vero ritratto psicanalitico, a Jeanne, l’Amazzone, i bambini del sud della Francia.

Nel salone della musica, dove non manca un pianoforte, sono esposte una serie di opere di artisti contemporanei tra i quali Renato Guttuso, Luigi Ontani, Enrico Baj, Mimmo Rotella, Joe Tilson, Tano Festa, Mark Kostabi, ConcettoPozzati, Sandro Martini, Elio Marchegiani, Osvaldo Peruzzi, Pietro Cascella, Raffaele De Rosa, Dario Ballantini, Mario Madiai ed altri. Ogni artista interpreta Modigliani con uno stile personale, attraverso tecniche e supporti diversi.